mercoledì 10 febbraio 2016

Attenti alle "SIRENE" dell'Arte... !

In seguito a qualche discorso fatto recentemente così, tanto per parlare, 
mi permetto di dare un consiglio a chi ha iniziato da poco a dipingere e dopo aver fornito i propri dati partecipando a qualche estemporanea o manifestazione di pittura, comincia ad essere contattato tramite mail, sms o passaparola per partecipare a qualche mostra un po' più "importante".

Benissimo!

Basta solo fare attenzione alle false promesse, perché a volte, quando si presenta l'occasione per avere maggiore visibilità non è difficile farsi convincere (specie se si è alle prime armi) a pagare qualche centinaio di euro facendo leva sul proprio ego, sull'illusione che siano state scoperte le proprie "eccezionali" capacità artistiche o anche solo sulla soddisfazione di poter aggiungere una voce nel proprio "curriculum" (che in certi casi, per partecipazioni e mostre, supera quello di Picasso!).

Occorre valutare se il "gioco vale la candela" perché molte volte i soldi sborsati non equivalgono ad un reale aumento di popolarità (e l'unica cosa che aumenta è il guadagno di chi vi ha proposto la cosa)!
Basta esserne consapevoli, poi si può ovviamente scegliere di fare tutto.

Conosco alcuni artisti che hanno partecipato a varie iniziative di questo tipo (qui a Genova se ne svolge una importante ogni anno), pagando quanto richiesto per vedere esposte le proprie opere, salvo accorgersi, dopo qualche esperienza, che la loro popolarità valeva quanto prima.

Unica consolazione, poter dire: "io c'ero!" sentendosi quasi dei "fenomeni"
(… poca gloria, bastava pagare! Se sei un "fenomeno"  non paghi, casomai vieni pagato).

Comunque, contenti loro!

Aver maggior visibilità consente solo di mostrare quello che si è in grado di fare,
non garantisce il consenso della gente (quello dipende dalla qualità del prodotto esposto).

Mi vengono in mente un paio di personaggi, qui, della zona, dove uno era un sedicente "critico" e l'altro un "famoso" (?) pittore e decantavano ognuno le capacità dell'altro,

il critico gli diceva: "Sei davvero un grande artista…"

e l'altro: "Tu sì che te ne intendi di arte…"

e così via, auto-celebrando, di riflesso, le proprie qualità.

Ognuno dei due si sentiva più "grande" perché lo aveva detto l'altro,
peccato che fuori dal contesto locale, non li conoscesse quasi nessuno!

Enrico

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